domenica 1 aprile 2012

Maison Bruno Paillard: solo l'eccellenza, alla ricerca della perfezione ... e dell' immortalità.

Domenica 25 Marzo, a Vinitaly, ho avuto il piacere di conoscere di persona monsieur Bruno Paillard, patron dell’omonima maison di Champagne, insieme ad un manipolo di baldi giovini, grazie all’ iniziativa di Intravino.

Persona cordiale e affabile, ci ha parlato della storia sua e dell’ azienda e degli obiettivi futuri.
Storia personale che s’intreccia a filo diretto con quella della cantina da lui voluta, partendo con pochi soldi e tante speranze.
Il signor Paillard si è fatto strada nel mondo dello Champagne con un’ idea precisa, produrre vini con un carattere spiccato e personale.
Sono stato da poco acquistati 6 nuovi ettari di vigneto, che portano il totale a 32 ettari di proprietà.
Il 50% di questi è in zone Grand Cru , il che è tantissimo rispetto al 10% di vigneti Grand Cru sul totale della Champagne.
I vini di punta della casa sono prodotti da vigneti siti in queste zone.
L’ obiettivo della Maison è chiaro: solo il meglio in tutte le fasi di produzione, a partire dalle uve.
Perfetta maturazione, solo prima spremitura ( 50 cl di succo per ogni Kg di uva ), vinificazione separata per ogni parcella, accorto uso del legno, dosaggio ridotti al minimo; il tutto per portare in bottiglia un vino di grande personalità, con propensione all’ invecchiamento.
Quest’ ultimo è uno dei punti cruciali della filosofia di Paillard, lui è stato il primo in Champagne, nel 1983, a mettere in retroetichetta la data di sboccatura.
Tralasciando la mera degustazione dei vini, in quanto di valore assoluto, devo dire che tutti presentano una spiccata freschezza gustativa, più marcata sui Blanc de Blanc e millesimati, volta alla lunga conservazione e vita degli stessi.
Il Blanc de Blanc 1996 assaggiato da magnum ne è la prova lampante.
Lui, sorridendo, dice che avrà lunga vita, almeno 200 anni !

2 commenti:

  1. ciao Daniele,bel post su una bella bevuta direi!
    Aggiungo anche che il vino bianco fermo che ci ha proposto alla fine era un grande vino....ero partito un po' prevenuto da casa ,ma devo dire che i vini mi hanno fatto cambiare idea .ciao e ti aspetto a campogalliano . ciao Gian Paolo-Podere il Saliceto-

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  2. Ciao Gian Paolo,
    è piaciuto anche a me il Rollè di fine degustazione.
    Non sono un "patito" di Champagne, per quel tocco di ossidazione spesso presente nelle grandi maison.
    Devo dire che avevo già assaggiato qualcosa di Paillard, ma qui abbiamo avuto la conferma di aver a che fare con un grande produttore.
    Lo stampo che ha dato ai suoi vini è fuori dagli schemi.
    Speriamo ci possa essere un seguito...
    Ti verrò a trovare presto.
    Ciao.

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