domenica 22 gennaio 2012

La macchina del tempo: Montevertine Riserva 1997

Ho deciso di stappare questa bottiglia come umile omaggio a Giulio Gambelli, da poco scomparso, figura storica dell’enologia toscana.
Ho letto il suo nome molte volte sulle bottiglie di Montevertine e ho sentito tanto parlare di lui.
Purtroppo non ho avuto il piacere di conoscerlo.
Questo vino e una vera macchina del tempo, una retromarcia gusto-olfattiva.
Risulta camaleontico perfino nel colore.
Appena aperto sembra ormai virato su toni aranciati poi, magicamente, ritorna un bel granato luminoso.
I profumi sono anch’essi un percorso a ritroso dell’evoluzione del vino.
In partenza molto terziario, soprattutto pellame, selvatico, tabacchi vari, poi appare la frutta e le spezie, infine accenni floreali.
In bocca è un monumento al vino in tavola.
Tannino mistico.
Freschezza in progressione, lunghissimo, finale amaricante.
Abbinamento ottimo ma irrispettoso con un confit de canard del Perigord.

4 commenti:

  1. Annata calda la 97, idolatrata come vendemmia del secolo all' uscita ha riservato più di una brutta sorpresa sul lungo. D'altro canto Montrvertine è una garanzia! Salute e auguri per la tua nuova avvetura!

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  2. Sono pienamente d'accordo con te.
    Grazie mille Gabriele per gli auguri.

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  3. vabbè ... allora beviteli solo tu ...

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  4. Si dà il caso che ce ne sia un'altra bottiglia......

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