domenica 29 aprile 2012

Chateau De Pez 1998, Saint-Estèphe

Sono sempre stato affascinato dai vini di Bordeaux e lo sono ancora.
Non ho grande esperienza di vini importanti, ma sfido chiunque ad aprire una bottiglia del genere, magari coperta, e non restare a bocca aperta.
Lasciamo stare per una volta la polemica dei soliti vitigni, le “elaborazioni” di cantina e via discorrendo, e concentriamoci sul vino in quanto tale.
E’ possibile trovare, lasciando perdere gli Chateau dai costi proibitivi, produttori “minori” che, nelle annate buone, danno grandi soddisfazioni a costi umani.
Questo Chateau De Pez viene dalla zona nord del Medoc, denominata Saint-Estèphe.
L’assemblaggio è quanto mai variegato, comprendendo praticamente tutte le varietà tradizionali della zona, cioè Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Petit Verdot, ad eccezione del Malbec, presente in vigna, ma non utilizzato.
L’uso delle barriques è rilevante, dai 12 ai 18 mesi, con il 40% di legno nuovo.

Provate ad immaginarvi davanti alla bottiglia coperta.
Il bicchiere è rosso granato, denso e impenetrabile, ma brilla di luce propria.
E’ consistente, pesante, fatica a staccarsi dal fondo del calice.
Le lacrime sono lente e fittissime, in doppia mandata, malgrado i 12° alcool.
Non colora il bicchiere.
I profumi sono subito balsamici, mentolati.
Scorgo, in sequenza, liquirizia, ginepro, alloro, rosmarino, vari legni profumati di sandalo e cedro, vaniglia, pepe bianco, peperone grigliato.
Frutta piccola e scura, in confettura e sottospirito.
In bocca è avvolgente.
L’ingresso è dolce di spezie.
La freschezza è viva.
Una spalmata salata invade la lingua.
I tannini sono vellutati, finissimi, perfettamente fusi nella massa.
Il finale è interminabile, su ritorni amaricanti di genziana, rabarbaro e liquirizia.
Un abbinamento perfetto è stato con la spalla di agnello al forno con patate.

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