domenica 20 maggio 2012

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva Villa Bucci 2005, Bucci



Il risultato di una dimenticabile vacanza sulla costa marchigiana.
La classica vacanza alla Fantozzi, con figlio piccolo, caldo asfissiante e zanzare tigre.
Vedendo una locandina che pubblicizza la festa del Verdicchio a Montecarotto e preso dallo sconforto della situazione balneare, decido per un giro in macchina.
Scopro un altro mondo.
La campagna è veramente bella nella sua somiglianza alla Toscana, con quel tocco di autenticità in più.
La festa in paese è bella ed animata, c’è pure una degustazione di Verdicchio, naturalmente, con un’ampia scelta di bottiglie.
Trovandomi indeciso sulla scelta (assaggiarli tutti sarebbe stata impresa ardua), mi affido alla sorte, chiedendo lo stesso assaggio del mio predecessore di fila.
Ebbene, il mio vicino la sapeva lunga.
La sua scelta a botta sicura e la mia indecisione, mi hanno portato a fare la conoscenza di questo splendido vino.
Nei giorni seguenti ho fatto visita alla cantina direttamente, portando a casa alcune bottiglie e un fantastico extravergine.
Questa bottiglia è l’ultimo superstite di quella folle vacanza.
Il Villa Bucci è oro zecchino scintillante.
Consistente con la sua carica glicerica visibile ad occhio nudo.
Il ventaglio olfattivo è ampio, ma non particolarmente intenso.
E’ un po’ timido, costringendoti a stare a lungo sul bicchiere, senza però stancarti.
I primi soffi agrumati di lime e buccia di limone si coprono rapidamente con lo spesso strato minerale gessoso e di pietra focaia, per poi fondersi con altri profumi come ananas, burro e crema pasticcera.
La sostanza respirabile è tanta, così escono anche note di anice, finocchietto fresco e cumino.
Si potrebbe stare lì, in attesa, col bicchiere sotto il naso per ore, scoprendo nuove sfumature.
Ma la voglia di assaggiare è tanta, troppa.
In bocca è da manuale, morbido, fresco e sapido.
La freschezza intensifica i ritorni agrumati, con una nota sublime di limone.
E’ lungo, interminabile, con finale alla mandorla.
Vino monumentale.
Lunga e gloriosa vita davanti.
Preso dall' impeto e dallo stupore dell'assaggio, ho una visione mistica:
si classifica tra i primi in una degustazione alla cieca di premier cru di Meursault.
Purtroppo il risveglio è brusco: la bottiglia è finita e in cantina non ce n'è più....

4 commenti:

  1. Mai bevuto. E questo mi rattrista oltremodo. :-(

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  2. Purtroppo il prezzo non è il suo punto di forza, ma ti assicuro che è un vino eccezionale.
    Diverso da quello che ti aspetteresti da un Verdicchio.
    Ha una ottima evoluzione col tempo, a detta di molti, regge bene anche 20 anni.
    Se lo trovi già invecchiato è un ottimo acquisto, a patto che si sia certi della corretta conservazione.

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  3. In realtà lo conosco da molto tempo, solo che non l'ho mai bevuto. Purtroppo.
    Ogni tanto stappo il base di Bucci, che rimane un ottimo verdicchio ad un prezzo accettabile. A milano poi lo trovo all'esselunga (anche il Podium per rimanere in tema).
    Prima o poi farò l'investimento, a patto di trovare una bottiglia ben conservata con qualche anno sulle spalle, in modo da goderne subito senza seppellirla in cantina.

    Gabriele

    P.S.: la parte della visione mistica mi ha divertito molto! :-)

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  4. Il base piace anche a me. L'ho trovato anche qui all'Esselunga in offerta ad un prezzo ottimo.
    Questo è un'altra cosa.
    Se non lo trovi "stagionato", ti puoi accontentare dell'ultima uscita, è già ottimo da subito.
    Buona bevuta !

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