lunedì 29 ottobre 2012
Rossese di Dolceacqua DOC 2011, Foresti
Un altro vitigno che è nelle mie corde e mi sta entrando nel cuore è il Rossese.
Adoro i rossi leggeri a base Schiava dell’Alto Adige, che non riscuotono un gran successo se non localmente o nei mercati di lingua germanica, ma sono perfetti, come il Rossese, anche per una cena poco impegnativa.
Quei tannini leggeri, appena accennati, e quella vibrante freschezza sapida, sono quello che ci vuole per accompagnare il pasto.
Così stappo un’altra bottiglia.
Stavolta è il Rossese base di Foresti.
Mi aveva già colpito per la sua leggiadria e per quei profumi puliti e scanditi come pochi altri.
Infatti non si smentisce.
Il rubino si fa porpora nei riflessi.
I profumi intensi e netti di rosa,viola e geranio, ribes e lamponi, pepe bianco, noce moscata e legno di sandalo.
In bocca è decisamente fresco, con una discreta morbidezza.
Tannino fine e vellutato.
Chiusura speziata leggermente piccante.
Grande beva.
Semplice confonderlo con un ottimo pinot nero.
Ottimo acquisto.
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