venerdì 15 giugno 2012
TerroirVino 2012
La mia prima volta a TerroirVino.
Per chi non lo sapesse, è una manifestazione organizzata dal vulcanico Filippo Ronco, ideatore di Vinix, nella splendide sale dei magazzini del cotone al porto di Genova.
Dedicata agli amanti del mondo virtuale del vino sul web, nella giornata di domenica con la Vinix Unplugged Unconference, e alle degustazioni reali nella giornata di lunedi.
Non essendo io così tecnologico per presentarmi a cercare di capirci qualcosa alla Unconference, scelgo di andare il lunedì, dove si può assaggiare, terra terra, i prodotti di grandi e piccoli produttori.
E’ bello trovare, per esempio, Donnafugata e Vajra nella stessa sala e con medesimi banchetti di Cinquecampi e Storchi, tanto per ricordarne alcuni.
Alcune iniziative “collaterali” come ddb (degustazioni dal basso) e bwd (baratto wine day), completano l’offerta di questa riuscitissima manifestazione, organizzata perfettamente fin nei minimi dettagli.
Impossibile per molti, compreso me, assaggiare buona parte dei prodotti, vista la quantità.
Possibile per alcuni, fenomenali degustatori seriali, che appuntavano minuziosamente sul pratico libricino fornito dall’organizzazione e si spostavano velocemente, da un banco all’altro, come api alla ricerca del nettare perfetto.
Ho notato pure i soliti personaggi che, convinti della perfezione delle loro papille, effettuavano pittoreschi risciacqui di bocca, sputando con precisione ogni minima goccia di vino, quasi fosse peccato deglutirne un poco.
Stancato da un breve giro iniziale di assaggi di bollicine e bianchi, mi concedo una pausa rilassante con la degustazione di vermentini sardi, guidata dall’isolano Fabio D’Uffizi.
Rilassante davvero, un’esperienza illuminante sulle differenti versioni del grande vitigno sardo, analizzate con competenza e trasporto da Fabio, che sta diventando sempre più bravo.
La parte più suggestiva è il paragone dei cinque vini con le dita della mano e vedere il trasporto di Fabio e una luce viva nei suoi occhi quando parla di sole-sale e vento della sua terra.
Nel pomeriggio poi, ho incrociato un appassionato toscano fuori di testa dopo la degustazione di vini etnei a cura di Chiara Giovoni, a riprova del fatto che, forse, queste sono state un bel valore aggiunto alla manifestazione.
E’ stata una buona occasione anche per incrociare lo sguardo e stringere la mano a chi, durante l’anno, si ha solo il modo di sentire via mail o scambiare qualche battuta nei commenti ai post.
Un grazie al mio “collega” Umberto, sempre disposto ad un assaggio in compagnia, a Filippo Ronco, per essersi “inventato” una cosa cosi, e a Fabio D’Uffizi, per la determinazione e passione che mette in tutto quello che fa.
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