Può piacere più o meno, o per niente, ma questo è un altro paio di maniche.
Aromatica, intensa, a volte troppo, è sempre inconfondibile.
Proprio per questo è quasi sempre vinificata per consumo immediato, con una breve sosta in autoclave per la presa di spuma, in modo che non perda o modifichi le sue caratteristiche.
Un po’ come succede per il Moscato Bianco, con la differenza che, per la maggior parte, risulta secca, a parte alcuni che fanno la versione dolce o amabile.
Ma c’è qualcuno che ha provato a fare il Metodo Classico.
Sembrerebbe un azzardo, proprio per le caratteristiche intrinseche del vitigno e per il rischio di perdere per strada i suoi tratti distintivi.
L’esperimento, a mio parere riuscito, è stato fatto da un viticoltore di nome Giovanni Dall’Asta, che vive e lavora sulla parte alta delle colline dietro il castello di Torrechiara, in un edificio risalente al 1500, dove si trova, ed è stato usato fino a pochi anni fa, un torchio antico dello stesso periodo.
La vista sul castello, i vigneti e la vallata sottostante devono aver ispirato il signor Dall’Asta a provare a sperimentare con la Malvasia quello che fa abitualmente con i vitigni classici da spumante.
Infatti è un grande appassionato di Metodo Classico che lavora artigianalmente nella piccola e antica cantina di affinamento sotto l’abitazione.
Tutto rigorosamente a mano, compreso l’accatastamento che pare reggere per miracolo e il remuage.
Il risultato finale è una Malvasia classica, ma più fine e delicata, con una spuma soffice che invita alla beva.
Profumi delicati di fiori d’arancio, glicine e gelsomino, ma anche pera, melone bianco e note arumate.
In bocca è direi più cremoso che morbido, con una freschezza sorretta dalla fine effervescenza.
Bella la persistenza su una scia sapida di ritorni agrumati.
La domenica mattina, a colazione, con due fette di salame e una micca di pane caldo.
Azienda agricola Il Cortile
Via della Nave 14
Casatico di Torrechiara (PR)
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